Discussa, criticata e attesa. La nuova Transalp, nel bene o nel male, è finita sulla bocca della stra grande maggioranza degli appassionati del genere. Noi l’abbiamo provata, ecco cosa ne pensiamo…
Honda XL750 Transalp: è sicuramente una delle moto più discusse del 2023, e non poteva essere altrimenti. Il nome è di quelli pesanti: nel lontano 1986, con la prima XL600V è nato il segmento che a Tokyo definiscono Rally Touring, al quale appartengono le moto che con la stessa facilità si prestano al commuting urbano come ad avventure in giro per il mondo, su strada e offroad.
Era inevitabile che, dopo dieci anni di assenza, il ritorno in listino di uno dei modelli che ha fatto la storia di Honda catalizzasse l’attenzione. Da quando è stata presentata a EICMA, la Transalp è stata oggetto di commenti da parte di moltissimi appassionati, principalmente per due motivi. Il primo è storico perché con la nuova Transalp Honda ritorna nel segmento delle medie con il 21”, le più in voga del momento; il secondo, al netto del design che è soggettivo, è di carattere tecnico, perché incastonato nel telaio in acciaio non c’è più il V2 che ha accompagnato tutte le serie precedenti, ma un due in linea completamente nuovo, condiviso con la Hornet.
Fumo negli occhi per i puristi che, volendo dirla tutta, non hanno torto perché il cuore della XL750 non è paragonabile all’antenato. Da questo bicilindrico parallelo Unicam da 755 cc i tecnici dell’Ala Dorata sono riusciti a tirare fuori 92 CV e 75 Nm, numeri mai visti su una Transalp e che promettono di donarle, all’occorrenza, un carattere sportivo.
Il telaio in acciaio, seppur molto simile nel disegno, si distingue da quello della Hornet in vari punti come nella zona anteriore, dove ci sono tubi più spessi per garantire maggiore rigidità, e nel telaietto posteriore più resistente, lungo e largo. Il pacchetto sospensioni fa affidamento su una forcella Showa da 43 mm di diametro con steli a funzione separata regolabile nel precarico e su un monoammortizzatore con leveraggio sempre Showa, regolabile solamente nel precarico senza manopola.
Le ruote? Ovviamente a raggi, con anteriore da 21″ e posteriore da 18″, entrambe gommate Metzeler Karoo Street con camera d’aria. A rendere il tutto molto interessante pensa il prezzo di partenza di 10.690 euro, anche se bisogna sottolineare l’assenza del cruise control, che purtroppo non è disponibile nemmeno come optional.
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